Sembrava difficile credere che una band come i Judas Priest potesse smettere di suonare proprio in uno dei momenti di maggior successo della loro carriera, per lo meno dalla reunion con Halford in poi. Soprattutto, sembrava impossibile lo facesse di colpo e lasciando come ultima prova in studio della loro storia quell’ibrido che fu Nostradamus. Ormai sappiamo che gli scettici avevano ragione e che la band, sostituito KK Downing con il giovanissimo Richie Faulkner, non smetterà di registrare album e fare tour. Abbiamo avuto l’occasione di parlare con Ian Hill, unico membro ad aver partecipato a tutte le formazioni del gruppo inglese.
Perché avete cambiato idea riguarda al vostro futuro?
Abbiamo attraversato un momento di crisi interiore, diciamo così, con KK che non sapeva se andare avanti o meno con i ritmi dovuti agli impegni di una band come la nostra. Quando ci comunicò che non sarebbe più stato della partita, abbiamo dato la notizia del “Farewell Tour”, ma la voglia di andare avanti era troppa.
Infatti poco dopo avete annunciato l’arrivo di Faulkner e la voglia di proseguire…
Diciamo che l’arrivo di Richie è stato in grado di darci un’energia che non mi ricordavo da troppo tempo. Lui è giovanissimo, ma ha una personalità pazzesca e sul palco questo è evidente: sembra nella band da dieci anni, non da qualche mese…Quindi è vero, non smetteremo di suonare: diciamo che faremo tour meno lunghi ed impegnativi.
Be’ diciamo che sarebbe stato un addio incredibile, visto lo stato di forma in cui vi trovate. Credo che dalla reunion in poi non abbiate mai suonato in questo modo.
Allora vedila come una fortuna che non smetteremo di farlo (ride). Come ti spiegavo, KK è stato i Judas Priest per quarant’anni, è un ragazzo d’oro e sarà sempre nostro fratello, ma l’arrivo di Richie ci ha fatto rinascere. Devo ammettere che anche la scelta di pezzi che non suonavamo da anni ci ha galvanizzato!
Quindi ci puoi dire anche che state registrando nuovo materiale?
Quante cose vuoi sapere (ride)! Sì, abbiamo già buttato giù qualche idea, ma le tempistiche non saranno brevi: nell’ultimo anno abbiamo dedicato la maggior parte del nostro tempo a preparare questo tour. Avevamo già scritto qualcosa dopo l’ultimo album, ma non sappiamo ancora se utilizzarlo o meno, visto l’addio di KK.
Sarà un azzardo come “Nostradamus”, oppure un ritorno alle vecchie tematiche e sonorità?
No, non vogliamo più spiazzare i nostri fan! “Nostradamus” è un disco in cui abbiamo creduto molto, erano anni che avevamo in testa un progetto di quel tipo. Anche quando uscì “Turbo” molti fan rimasero delusi per l’utilizzo delle tastiere, ma con gli anni è stato capito. Dischi di quel tipo hanno bisogno di più tempo per essere valutati giustamente. Questa volta, comunque, sarà un album Judas Priest al 100%!