In occasione del ritorno della band inglese nel nostro paese, abbiamo potuto parlare con colui che si è preso sulle spalle il compito di rimpiazzare il grande Jon Lord: Don Airey.
“Uno dei concerti migliori della mia vita è stato senza dubbio quello dell’anno scorso a Roma. In Italia mi trovo sempre a mio agio, adoro il vostro paese, i vostri ristoranti e ovviamente le donne. I fans italiani sono così affezionati e partecipano a ogni canzone che proponiamo. Ricordo che quella sera (il 12 dicembre 2009, ndr) si creò un’alchimia magica tra pubblico e band, posso mettere tranquillamente questo concerto allo stesso livello di un live al Madison Square Garden di New York con Ozzy Osbourne e di un live al Budokan fatto coi Rainbow, davvero fu una serata memorabile.”
Gentile, disponibile e sempre pronto a scherzare. Troviamo dall’altro capo della cornetta un Don Airey rilassatissimo e loquace, che non vede l’ora di ritornare in Italia: “Faremo otto date in posti che non sono proprio le solite città da tour, sono molto contento di questo, vedere posti nuovi e raggiungere persone che magari non c’hanno mai visto è sempre stimolante.”
Nella band dal 2001, Airey ricopre il posto che storicamente è sempre stato di Jon Lord: “Devo ammettere che rimasi molto stupito quando Jon Lord decise di lasciare la band. Mi sentivo sotto osservazione e investito di una grande responsabilità, tuttavia nella mia vita ho sempre suonato la mia musica onestamente e con più cuore e intensità possibile. I fan dei Purple mi hanno accettato subito perché hanno capito che mettevo le mie capacità al servizio del gruppo e che non pretedevo assolutamente di far dimenticare un monumento come Lord. Sono da quasi dieci anni con i Purple, è il periodo più lungo di permanenza all’interno di un gruppo per quanto mi riguarda, vorrà pur dire qualcosa no? (ride, ndr)”.
Suonare dal vivo è una delle cose che maggiormente danno soddisfazione a Mr. Airey: “Assolutamente, specialmente in questo periodo di crisi economica per tutta l’industria musicale. Il mercato dei dischi e dei cd è praticamente andato, ora tutto si basa sul tour e sui concerti. Bisogna suonare meglio! (ride, ndr) A parte gli scherzi è un momento storico importante, non torneranno più i tempi d’oro per la musica e per i grandi album da studio, internet e l’era digitale hanno profondamente trasformato l’industria discografica, è molto difficile per gli artisti vivere di musica, a meno che non si rimbocchino le maniche e suonino il più possibile e in più posti possibile”. Quello che piace fare a Don e ai Deep Purple. Ancora. Dopo tanti anni. Non perdeteveli!