Sull’ultimo album dei Bon Jovi se ne sono sentite dire diverse negli ultimi mesi. La Mercury, storica etichetta della band, ha ribadito in più occasioni che si trattasse dell’ultimo album di un sodalizio durato più di trent’anni, quasi a scusarsi del fatto che ci saremmo ritrovati tra le mani il classico disco messo insieme di fretta per mere ragioni contrattuali. Le dichiarazioni dello stesso Jon, poi, avevano alimentato i timori: brani scritti in passato e risuonati per l’occasione, album dedicato ai fan ed altre amenità di circostanza, tipiche della fine di un rapporto. Invece, come nella miglior tradizione rock n roll, mai dare qualcosa per scontato. Diciamolo chiaro, chi non sopporta la band non l’amerà ora senza Sambora e con una manciata di brani pescati nel cassetto, ma ‘Burning Bridges’ è tutto fuorché una raccolta di outtakes e b-sides e alcuni suoi passaggi sono tra le cose migliori prodotte dalla band negli ultimi anni, ad onor del vero non esaltanti in studio. Penso a ‘Saturday Night Gave Me Sunday Morning’, per altro scritta ancora insieme a Sambora, ‘A Teardrop To The Sea’ o la title track stessa. Sorprende la voce del leader, sempre meno squillante e più intensa, talvolta sofferta: forse prima o poi verrà tolto dalla lista dei cantati bellocci per essere inserito in quella degli interpreti. E se davvero, come trapelato da un collaboratore pettegolo, il nuovo album è previsto per la primavera del 2016, i fan di Bon Jovi hanno del buon materiale per arrivare a quella data…
Bon Jovi – Burning Bridges
19 Settembre 2015
Dischi
Giornalista musicale con esperienza decennale, Luca Garrò scrive o ha scritto per alcune delle riviste musicali più note del nostro paese, da Rolling Stone a Jam, passando per Rockstar, Rocksound, Onstage e Classic Rock, oltre ad essere uno dei fondatori del magazine online Outune.net. Appassionato di classic rock fin dall'infanzia, ha scritto centinaia di articoli sugli argomenti più disparati, tre libri per Hoepli (Freddie Mercury, David Bowie e Jimmy Page & Robert Plant) e sta curando una biografia su Brian May per Tsunami. Per cinque anni è stato tra i curatori del Dizionario del Pop Rock Zanichelli.
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