Alla fine, dopo la grande paura legata alle condizioni di salute di Jay Kay, che nelle scorse settimane avevano fatto temere il peggio per il resto delle date europee, il ritorno dei Jamiroquai in Italia è avvenuto senza problemi, portando con sé il classico mix di balli sfrenati e divertimento condiviso. Evidentemente, l’ippodromo del Visarno porta molto bene alla musica italiana, ma anche agli artisti internazionali, che nelle ultime settimane hanno riempito un’area che in pochi avrebbero pensato potesse ospitare eventi del genere. Proprio in linea con il recente passato, infatti, il concerto dei Jamiroquai era sold out da tempo, cosa che avrebbe amplificato non poco la delusione per una possibile cancellazione dello spettacolo. Inoltre, un album ispirato come Automaton meritava davvero di essere presentato in una cornice di questo livello: se, infatti, assistere ad un concerto della band è sempre qualcosa di entusiasmante, va da sé che vederli su un palco dopo la pubblicazione di un album finalmente degno del passato, non poteva che aggiungere ciò che rende un ottimo show una cosa indimenticabile. È un po’ provato Jay Kay, o così appare inizialmente, ma in pochissimo tempo il funky prende il sopravvento su tutto, riconciliando chiunque con il mondo e ricordando a tutti i presenti quanto sia stata seminale una band che i maligni indicavano come finita da tempo. Il tutto tenuto insieme dalla semplice gioia di vivere solo per il momento, per l’attimo, senza pensare a nient’altro. È vero, un tempo tutto sembrava (ed era) più innovativo, ma la musica dei Jamiroquai ha una cosa che non tutti possono permettersi: una freschezza è una capacità di invecchiare splendidamente, che le rende classici senza tempo, nonostante la relativa giovane età del suo Deus ex machina. Quando lo show finisce, col suo strascico di bicchieri di birra ovunque, terra respirata a pieni polmoni e tanto sudore, qualcuno è felicissimo, altri avrebbero voluto ancora qualche pezzo. Inevitabile, quando la musica è capace di farci dimenticare tutto quello che ci circonda. Anche solo per qualche ora.
Jamiroquai A Firenze: Cronaca Di Un Successo Annunciato
12 Luglio 2017
Concerti
Giornalista musicale con esperienza decennale, Luca Garrò scrive o ha scritto per alcune delle riviste musicali più note del nostro paese, da Rolling Stone a Jam, passando per Rockstar, Rocksound, Onstage e Classic Rock, oltre ad essere uno dei fondatori del magazine online Outune.net. Appassionato di classic rock fin dall'infanzia, ha scritto centinaia di articoli sugli argomenti più disparati, tre libri per Hoepli (Freddie Mercury, David Bowie e Jimmy Page & Robert Plant) e sta curando una biografia su Brian May per Tsunami. Per cinque anni è stato tra i curatori del Dizionario del Pop Rock Zanichelli.
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