I Queen sono considerati da molti la miglior live band mai esistita sulla terra. Ogni opinione è logicamente opinabile, ma è indubbio che la band di Freddie Mercury e compagni desse il meglio di sé in sede live. In attesa di rivedere in Italia Brian May e Roger Taylor in compagnia di Adam Lambert il prossimo 25 giugno, proviamo a rivivere una serie di concerti che sono entrati di diritto nella storia della musica, ancor prima che in quella dei Queen stessi.
1. Giugno 1970
Nonostante, per un problema tecnico, in cartellone campeggiasse ancora il nome Smile, quello tenuto a Truro il 27 giugno del 1970 è considerato ufficialmente il primo concerto dei Queen. Sebbene non possa essere ricordato come il loro miglior concerto, quello che Brian May, Roger Taylor, Freddie Mercury e Mike Grose (amico di Taylor scelto più per il fatto di avere un furgone che per le sue doti di bassista) resta un momento fondamentale nella loro storia. Da quel giorno nulla sarà più come prima.
2. Gennaio 1971
Il 9 gennaio del 1971 è una data importante per la storia del rock. Al Technical College di Ewell, quel giorno Queen e Genesis si esibiscono sullo stesso palco. Nel backstage del concerto, Peter Gabriel chiede a Roger Taylor di diventare il batterista della band: il suo rifiuto favorì di fatto l’ingresso di Phil Collins nella band. Contemporaneamente, l’addio del bassista Barry Mitchell apre le porte a John Deacon, che andrà a completare la formazione classica della Regina.
3. Luglio 1971
Il 2 luglio del 1971, nel Surey, John Deacon suona ufficialmente per la prima volta insieme ai Queen. La leggenda vuole che, prima dell’inizio dello show, lui e Freddie Mercury avessero avuto un violento litigio per motivi d’immagine: Freddie voleva si adeguasse alla sua concezione di vestiario onstage, fatta di drappi di seta e alternanza cromatica tra bianco e nero. John, invece, non chiedeva altro che un paio di jeans e una maglietta.
4. Novembre 1974
Nel 1974 i Queen erano una giovane band pronta a lanciarsi nell’olimpo del rock. Registrati e filmati con lo scopo di diventare il primo live ufficiale del gruppo, gli show al Rainbow Theatre di Londra del 19 e 20 novembre, restano una delle grandi occasioni perse della discografia anni ’70. Emozionante, adrenalinico e quasi perfetto, il concerto avrebbe probabilmente spinto la band tra i big dell’epoca ben prima del successo di A Night At The Opera. Pubblicato in cd solo negli ultimi anni, resta un must per fanatici e non.
5. Dicembre 1975
Anch’esso pubblicato di recente, ma circolato per anni nel mercato dei bootleg, A Night At The Oden, lo storico show di natale tenuto presso gli studi della Bbc nel 1975, mostra un gruppo al top della forma e non ancora consapevole di non essere più solo una band di buone speranze, ma una vera e propria nuova potenza del rock inglese. Una delle fotografie migliori della band negli anni settanta.
6. Novembre 1981
Anche se per i die hard fan i migliori concerti della regina non sono tra quelli pubblicati ufficialmente, un album come Queen Rock Montreal (uscito nei primi anni ottanta in VHS come We Will Rock You) resta una delle migliori testimonianze live del periodo di transizione tra un decennio e il successivo della band inglese. La scaletta, con quel mix perfetto tra esordi e nuovo corso, in questo senso è emblematica. Freddie, che per la prima volta appare con i baffi su un prodotto ufficiale, è a uno degli apici vocali della propria carriera. Pochi anni prima di scoprire di essere sieropositivo.
7. Febbraio 1984
Maestri nell’arte della provocazione, nel corso della loro storia i Queen sono riusciti a creare scompiglio anche dalle nostre parti. In Italia nel febbraio dell’84 per due concerti di supporto a The Works, la band venne invitata al Festival di Sanremo, come maggior attrattiva della kermesse. Freddie, sicuramente più sobrio nella scelta del vestiario rispetto agli esordi, riuscì comunque ad imbarazzare le prime file dell’Ariston, da sempre le meno rock n roll sul pianeta, mostrando orgogliosamente il suo rigoglioso pacco. Poco importa che suonassero in playback, l’obiettivo era stato comunque raggiunto.
8. Luglio 1985
Il 13 Luglio 1985, i Queen, quasi sciolti, vengono convinti da Bob Geldof a partecipare al più grande evento live della storia della musica. Il Live Aid, oltre che per essere stato l’evento benefico per eccellenza, verrà ricordato come la migliore esibizione in assoluto di Mercury e soci, capaci di oscurare gente come Led Zeppelin, Paul McCartney, Black Sabbath e Bob Dylan. Giusto due nomi a caso. Per alcuni, i venti minuti più esaltanti di sempre.
9. Agosto 1986
Dopo aver riempito per due sere consecutive il Wembley Stadium, all’apice assoluto della fama, i Queen danno ai loro fan un’ulteriore possibilità fuori programma di vederli dal vivo. Una possibilità che, col senno di poi si rivelerà l’ultima della loro carriera. Davanti ad una folla oceanica, il 9 agosto del 1986 i Queen confermarono che, se in studio qualche passo falso potevano anche averlo fatto, dal vivo gli anni ottanta avevano avuto un solo padrone. Brian May, anni dopo, ventilò l’ipotesi che Freddie potesse essere consapevole del suo destino e di quello del gruppo. Difficile dirlo con certezza, ma l’immagine del frontman che saluta la gente col classico gesto della corona alzata, ancora oggi mette i brividi.
10. Maggio 2003
C’è vita oltre Freddie Mercury? Per Brian May e Roger Taylor, evidentemente sì, come dimostrano i tour con Paul Rodgers prima e Adam Lambert più recentemente. Ma quand’è che i due si resero conto che lo spettacolo avrebbe dovuto davvero continuare? Il chitarrista più di una volta ha dichiarato che il bagno di folla che li accolse alla decima edizione del Pavarotti And Friends fece la differenza. Chi c’era, sa perfettamente che non possono trattarsi di semplici parole di circostanza.