Tra le band che partivano apertamente dagli insegnamenti del punk, ma che ne estremizzarono contenuti e ferocia musicale, una delle più seminali resta senza dubbio quella dei californiani Black Flag di Henry Rollins e Greg Ginn, futuro fondatore della casa discografica indipendente SST, insieme alla I.R.S. e alla Sub Pop probabilmente la più influente tra quelle partorite nel corso degli anni ottanta. Come molte band underground dell’epoca, i Black Flag si fecero portavoce di uno spirito anti-autoritario e anti-conformista grazie a brani in grado di descrivere il senso di isolamento, la depressione, l’alienazione, la nevrosi e la paranoia di un’intera generazione. Questi temi divennero centrali nel canzoniere di quasi tutti i gruppi che gravitavano intorno al movimento hardcore di quel periodo, ma difficilmente le tematiche trattate si distaccavano dal cliché “anti sistema” per indagare nel profondo i sentimenti di chi scriveva. I primi ad attuare una svolta in tal senso furono gli Hüsker Dü di Bob Mould, Grant Hart e Greg Norton, che debuttarono proprio con la SST di Ginn. In soli cinque anni, tra il 1982 e il 1987, la band del Minnesota riuscì a far sì che per la prima volta i riflettori del mondo e delle grandi major discografiche capissero che anche il sottosuolo, quel mondo che principalmente si muoveva all’interno delle radio universitarie, poteva essere ricco di materiale da dare in pasto alla massa. In particolare con Zen Arcade e New Day Rising, tra i capolavori assoluti del decennio, i “Lennon e McCartney del punk” riuscirono a mostrare ai propri coetanei che la velocità delle trame sonore poteva rallentare e avvicinarsi talvolta al pop senza perdere un briciolo della propria ferocia, rendendo pubblici allo stesso tempo i propri stati d’animo, senza paura di essere visti come deboli o traditori perché non legati ai cliché politici di cui i brani hardcore erano sempre stati infarciti. La poetica lucidissima e talvolta cinica di Mould, unita al lato più pop ma non meno intenso di Hart, pur sfaldatesi nelle dinamiche del passaggio ad una major come la Warner, furono una delle maggiori fonti di ispirazione per tutta la musica indipendente del decennio successivo, in particolare per una band come i Nirvana.
Hüsker Dü: Ragione E Sentimento
10 Dicembre 2015
Articoli
Giornalista musicale con esperienza decennale, Luca Garrò scrive o ha scritto per alcune delle riviste musicali più note del nostro paese, da Rolling Stone a Jam, passando per Rockstar, Rocksound, Onstage e Classic Rock, oltre ad essere uno dei fondatori del magazine online Outune.net. Appassionato di classic rock fin dall'infanzia, ha scritto centinaia di articoli sugli argomenti più disparati, tre libri per Hoepli (Freddie Mercury, David Bowie e Jimmy Page & Robert Plant) e sta curando una biografia su Brian May per Tsunami. Per cinque anni è stato tra i curatori del Dizionario del Pop Rock Zanichelli.
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