I Foo Fighters si trovano in un momento della propria carriera che è capitato a tutte le band che hanno fatto la storia della musica. Considerati per anni il giocattolino di una rockstar annoiata, mentre incidevano di fatto i loro album migliori, i Foos sono diventati nel giro degli ultimi cinque anni la band da andare assolutamente a vedere dal vivo. Ormai tutti, ma davvero tutti, quando ti vedono ti devono parlare della band di Dave Grohl, proprio come facevano poco tempo fa con i Coldplay o i Muse. La band americana, poi, ha costantemente alzato l’asticella dello stupore provocato nel pubblico, grazie a doppi album dopo un semi scioglimento, secret show, concerti travestiti, tour acustici e, complice il fato, serie di concerti con trono e gesso. A tutto questo si è aggiunta Cesena, che ha segnato per sempre tanto la loro biografia che quella della musica live in Italia. Ora, paradossalmente, il pubblico e la critica inizia a dividersi: paraculi o genuini? E ora cosa faranno per tenere alta la tensione che hanno contribuito ad impennare ogni volta di più? Il concerto di Bologna, in questo senso, ci dice due cose: che chi oggi compra il Greatest Hits della band, al concerto verrà accontentato oltre ogni immaginazione e che comunque quanto ad impatto ed energia esiste davvero poco di questo tipo in giro ora. Quindi le due anime di cui sopra perfettamente riunite. Un po’ paraculi i Foo Fighters lo sono da tempo, ma sostanzialmente ai fan non è mai fregato nulla: quando dai tutto quello che hai al tuo pubblico, prima o poi finirai anche per compiacerlo e autocompiacerti . Di certo oggi Grohl è un personaggio che vale come se non più di Bono Vox e starà a lui cercare di non far crollare il suo status come, invece, lo stesso Bono negli ultimi anni non è riuscito a fare. Fatta questa premessa, è impossibile parlare di uno show come quello di Bologna se non in termini più che positivi: serie di hit spaventosa, palco non più da festa di paese come a Cesena, ma mastodontico e pieno di effetti. Grohl si spende in elogi fuori misura nei confronti del pubblico (paraculo?), ricordando il periodo della sua vita trascorso qui e i molti amici presenti, citandoli proprio per nome, in un crescendo che culmina con una Skin And Bones piena di siparietti goliardici insieme alla gente presente. Forse un po’ meno sorprendenti di un tempo, ma sono considerazioni che lasciano il tempo che trovano.