Gli anni passano, ma la voglia di rivedere sul palco almeno una volta la formazione classica degli Whitesnake continua a resistere. La tenacia di Coverdale e la scomparsa di John Lord sono colpi duri da digerire, ma progetto Snakecharmer è di quelli che rendono felici. Ecco cosa ne pensa Neil Murray, storico bassista del Serpente Bianco.
La maggiore differenza rispetto ai precedenti progetti legati alla line up degli Whitesnake ’79-’82 è che questa volta Bernie Marsden non è della partita…
“È davvero un peccato che ciò non sia potuto avvenire. Bernie aveva fatto parte tanto dei Company Of Snakes che degli M3, oltre che logicamente degli Whitesnake, e la sua mancanza si sente. Purtroppo dopo anni di amicizia e tanti progetti insieme, Bernie e Micky Moody hanno avuto diversi scontri, che ne hanno minato terribilmente il rapporto. Da eterno sognatore, ogni giorno spero che tornino a parlarsi come un tempo, anche perché so per certo che un’amicizia del genere non può svanire nel nulla. Per ora, tuttavia le cose stanno così. Devo dire che l’arrivo di Laurie Wisefield ha dato comunque nuova linfa a noi vecchi membri: oltre ad avere un tocco molto simile a quello di Marsden, è stato in grado portare nel gruppo l’esperienza accumulata insieme ad artisti quali Wishbone Ash, Tina Turner e Joe Cocker.”
Direi che la vera differenza con il recente passato stia nella composizione di nuovi brani, che fa sembrare il tutto meno nostalgico.
“Esatto! Pur ribadendo che mi sarebbe piaciuto che anche Bernie fosse parte del progetto, l’idea di poter finalmente proporre nuovi brani è davvero eccitante. L’aspetto che ho sempre amato di più di questo mestiere è quello degli spettacoli, ma non puoi capire la voglia di poter suonare qualcosa di nuovo davanti al tuo pubblico…I testi sono tutti di Chris (Ousey, ndr) e questo ha aiutato a differenziare la proposta rispetto ai classici degli Whitesnake: non volevamo suonare derivativi, quindi il fatto che Chris non sia mai stato un blues man tout court ci ha aiutato non poco. Allo stesso tempo, però, avrai notato un filo conduttore preciso col nostro passato.”
Con tutte le reunion di questi anni, perché nemmeno un concerto con la formazione classica?
Non sono io la persona a cui fare questa domanda. Se ci pensi, poi, David la sua reunion l’ha già fatta e mi sembra vada pure molto bene. La scomparsa di Jon è stato un colpo durissimo e quella formazione è un po’ morta insieme a lui, ma nella vita ho imparato a non dare mai nulla per scontato.