Con la loro mistura di rock sudista, classic rock e una sfacciataggine che fece innamorare di loro persino Mr. Jimmy Page, i Black Crowes restano una delle cose migliori partorite da quell’incredibile decennio che furono gli anni novanta. Complice un “mezzo” scioglimento alla metà degli anni duemila, la band dei fratelli Robinson non tornava in Italia di più di dieci anni, tanto che ormai le speranze di rivederli nel nostro paese iniziavano ad affievolirsi. La serata al Castello Sforzesco di Vigevano non fa che aumentare i rimpianti per quanto perso negli anni, ma allo stesso tempo ci riconsegna una band all’apice della maturità e della forma, che continua a mantenere l’attitudine degli esordi pur avvicinandosi ai trent’anni di attività. La band impiega pochi secondi a conquistare il pubblico presente: già al primo pezzo è difficile trovare qualcuno immobile sul prato del castello ed i più invasati paiono essere proprio quelli più vicini all’età dei musicisti. D’altra parte il groove della band è davvero contagioso ed è impossibile rimanere indifferenti a pezzi quali “Sting Me”, “Jealous Again” o “Wiser Time”. L’esecuzione di “Oh Josephine” fa toccare alla serata uno dei suoi apici, anche se, causa i soliti problemi di orari, iniziamo a capire che lo show sta giungendo alla conclusione. Il tempo di un altro paio di pezzi e siamo infatti alla battute conclusive, con una splendida “She Talks To Angels” che lascia spazio al gran finale di “Remedy”. Peccato, perché la sensazione tra i presenti è che il gruppo possa andare avanti a suonare fino alle prime luci dell’alba e con qualche encore in più sarebbe potuto davvero essere il miglior concerto rock di questa fittissima estate italiana. Che non lo sia stato, in ogni caso, è ancora tutto da vedere…
Black Crowes Live @ 10 Giorni Suonati
8 Luglio 2011
Concerti
Giornalista musicale con esperienza decennale, Luca Garrò scrive o ha scritto per alcune delle riviste musicali più note del nostro paese, da Rolling Stone a Jam, passando per Rockstar, Rocksound, Onstage e Classic Rock, oltre ad essere uno dei fondatori del magazine online Outune.net. Appassionato di classic rock fin dall'infanzia, ha scritto centinaia di articoli sugli argomenti più disparati, tre libri per Hoepli (Freddie Mercury, David Bowie e Jimmy Page & Robert Plant) e sta curando una biografia su Brian May per Tsunami. Per cinque anni è stato tra i curatori del Dizionario del Pop Rock Zanichelli.
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