Non ero mai stato allo stadio di Wembley, nonostante più di una volta ci fossi andato molto vicino. L’occasione me la dà il mastodontico tour che la band di The Joshua Tree sta portando in giro per il mondo da qualche mese e, come debutto in questo tempio assoluto della musica (e dello sport), devo dire che non mi sia andata per niente male.
Boicottare i concerti negli stati italiani o, quantomeno, quelli in programma a San Siro. Questo l’impietoso verdetto successivo alla visione della tappa del 360° Tour presso il glorioso stadio di Wembley. Non è una questione di esterofilia, è un dato di fatto: avevo già visto lo spettacolo a Milano, ai primi di luglio, e avevo quasi dato gli U2 per finiti o comunque prossimi alla pensione. Bono mi sembrava senza voce, a volte lo vedevo solo muovere la bocca. Poi, nel parterre iniziò ad insinuarsi il dubbio che il problema fosse lo stadio e non il gruppo…Wembley mi restituisce così gli U2 che volevo: solidi, spettacolari, kitsch e con Bono che pare in dolby surround. La location, pur essendo stata ricostruita pochi anni fa, dà ancora i brividi e mostra un’organizzazione che nel nostro paese ci sogneremo ancora per un sacco di tempo. Dal punto di vista visivo e delle canzoni, lo show rimane sostanzialmente quello delle altre date, Meazza compreso, anche se non vi è più traccia dell’omaggio a Michael Jackson (dopo un po’ di giorni era anche logico). Le canzoni del nuovo album, che spesso su disco non riescono a convincermi ancora appieno, dal vivo risultano davvero migliorate ed in particolare “I’ll Go Crazy If I Don’t Go Crazy Tonight”, senza dubbio il pezzo più debole della nuova release che qui invece diventa un trascinante (e tamarrissimo) pezzo dance. Immancabili i sermoni di Bono, che forse i compagni si sono anche stancati di sentire, ma che riescono ancora a stregare i novantamila paganti. Tra i punti più alti dello show, sicuramente l’esecuzione di “Mysterious Way”, con un The Edge ai massimi livelli, ed una delle versioni più belle di “One” che abbia mai sentito cantare al signor Hewson. Piccola curiosità: il record di presenze allo stadio era stato raggiunto lo scorso anno per il concerto dei Foo Fighters in cui salirono sul palco Jimmy Page e John Paul Jones dei Led Zeppelin. Il palco circolare di Larry Mullen e soci ha fatto sì che il primato durasse poco più di dodici mesi…