We are Motörhead, and we play rock ‘n roll! Classico inizio di Lemmy per un classicissimo show targato Motörhead nella splendida cornice di Firenze. Le setlist e le recensioni delle date precedenti a questa parlano di un gruppo in stato di grazia, che distrugge le orecchie dei molti fan con pezzi che attraversano totalmente la loro carriera.
L’iniziale “Iron Fist” e il pogo devastante che ne segue fanno immediatamente capire che non sarà una serata facile da affrontare e da qui in avanti saranno diversi i ragazzi, tra i quali anche alcuni energumeni, costretti a lasciare il pit sottostante il palco.
Per Lemmy il tempo pare davvero non passare mai: stessa furia dei vent’anni, stesso baffo (forse il più famoso del rock dopo quello di Iommi) e una scarica di decibel da far impallidire Joey De Maio e i suoi Manowar. Certo che anche Phil Campbell e Mikkey Dee non se la passano male: il primo (con l’immancabile cappello di lana) sembra sempre il ragazzo che entrò nel gruppo venticinque anni fa, mentre il secondo rimane uno dei batteristi più devastanti mai sentiti. Insomma, difficile trovare al mondo un altro trio così rumoroso. La scaletta è di quelle che non scontentano nessuno, passando da pezzi del recente “Motorizer” ad altri come “Another Perfect Day” (per chi scrive, la chicca assoluta della serata) o la devastante “Killed By Death” con il classico finale affidato ai loro tre capolavori assoluti: “Bomber”, “Ace Of Spades” e “Overkill”. Tra il primo e gli ultimi due, la graditissima sorpresa di “Whorehouse Blues”, uno dei picchi di quel meraviglioso album chiamato “Inferno”.
Setlist: Iron Fist – Stay Clean – Be My Baby – Rock Out – Metropolis – Over the Top – One Night Stand – I Got Mine – Guitar Solo – The Thousand Names Of God – Another Perfect Day – In The Name Of Tragedy – Just ‘Cos You Got The Power – Going To Brazil – Killed By Death – Bomber – Whorehouse Blues – Ace Of Spades – Overkill.